Luoghi

La solfatara di Pozzuoli

Il Dio Vulcano

La Solfatara di Pozzuoli fa parte dei Campi Flegrei distante pochi chilometri da Napoli conosciuta da circa due millenni per la sua attività vulcanica, per le fumarole d’anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo che secondo molti studiosi sono una via di sfogo del magma e dei gas presenti nel sottosuolo.
La sua formazione non è molto antica, è abbastanza “recente” e secondo gli studiosi sarebbe avvenuta solo 3.700-3.900 anni fa.

Strabone, storico e geografo greco (n. Amasea, Ponto, prima del 60 a. C. – m. forse ivi, circa il 20 d. C.) la cita nel suo libro sulla Geografia dicendo che forse si tratta di una delle abitazioni di Vulcano, il dio del Fuoco e protettore dei fabbri. La Solfatare inoltre era l’ingresso per gli Inferi, chiamandola Forum Vulcani. Citata anche da Plinio il Vecchio per le acque alluminose che sgorgano ancora oggi.
Nel 1198, durante il regno di Federico II di Svevia, si verificò un’eruzione con terremoto che causò molti danni . Recenti è stata portata alla luce la strada basolata romana, la via Puteolis-Neapolim. Dalla solfatara si estraevano molti minerali e il bianchetto per fare gli stucchi, il rosso di Pozzuoli, la terra gialla, la piombina, e lo zolfo. attività che crebbe fino al medioevo per poi essere lentamente abbandonata. A partire dal 1700 circa, la Solfatara divenne meta di visite da parte di tutti coloro che , studiosi, intellettuali, nobili, venivano a visitare Napoli, e poichè le acque termali curavano la pelle ed altre malattie, ciò rese possibile l’apertura di molti stabilimenti termali curativi.
Con la diminuzione dell’attività termale, cominciarono a prendere piede le visite turistiche sempre più intensificate fino ai giorni d’oggi.
All’inizio del 1900 si sono verificate delle esplosioni durante le quali si sono aperte nuove fumarole con fuoriuscite di colonne di vapore con una temperatura oscillante fra i 100° e i 140°. Nella spianata fino al 1970 si sono a formare degli avvallamenti a forma di imbuto poco profondi e ricolme di fango bollente. La Fangaia è formata da acqua piovana e vapore acqueo che si mescola con la terra materiale argillosa, la fanghiglia che viene a formarsi poi bolle continuamente a causa delle elevate temperature del suolo. Il fango, utilizzato oltre che per fini termali, è ricco di minerali quali boro, sodio, magnesio, vanadio, arsenico, zinco, iodio, antimonio, rubidio; dalla Fangaia fuoriescono anche dei gas, ad una temperatura che si aggira tra 170° e 250° gradi, La Bocca Grande è la principale fumarola della Solfatara con il vapore, dal caratteristico odore di zolfo simile ad uova marce.

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