27/01/1861: si elegge il I° Parlamento del Regno di Italia

Parlamento sabaudo

160 anni fa, mentre a Gaeta ancora si combatteva una strenua battaglia per la difesa del Regno delle Due Sicilie che era ancora un regno legittimo e riconosciuto da tutte le potenze mondiali, si tenne il primo turno per l’elezione del Parlamento Italiano, il secondo turno il successivo 3 febbraio. Il Senatori erano nominati direttamente dal re.

Francesco II si dimise il giorno 14 febbraio 1861.
Su quasi 26 milioni di abitanti, il nuovo regno concesse il diritto di voto solamente a 419.938 persone (circa l’1,8%), ma solamente 239.583, di cui circa 70.000 impiegato pubblici, si recarono a votare. Allo spoglio risultarono validi 170.567 voti. Si votò in base alla legge elettorale del Regno di Sardegna emanata da Carlo Alberto il 17 marzo 1848 senza tener conto delle diversità e delle esigenze dei regni annessi. Potevano votare solo i maschi di età non inferiore ai 25 anni che sapessero leggere e scrivere, e avere un reddito di almeno 40 lire annue. Calcoli precisi non ve ne sono, ma grosso modo dovrebbe corrispondere a 50/80mila euro attuali. A questa rigida regola c’era un’eccezione per consentire di far votare tutta una platea che si presumeva favorevole ai Savoia: i dipendenti pubblici piemontesi. La legge elettorale, parzialmente modificata durante la seconda guerra di indipendenza dal governo Rattazzi, rimase sostanzialmente inalterata fino al 1882.
I deputati, eletti in collegi uninominali furono 204. Il nuovo parlamento unitario comprendeva: 85 fra principi, duchi e marchesi, 28 ufficiali, 72 fra avvocati, medici, ingegneri, magistrati e professori universitari. Era quel che si dice un parlamento ampiamente rappresentativo: i cattolici non vi avevano partecipato e Cavour risultò eletto con circa 620 voti. Questi si che fu un vero plebiscito per lui!

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