Indizi di insofferenza claustrofobica da lockdown

La speranza delusa

Il 2021 è iniziato in maniera diametralmente opposta alla speranza che ci aveva cullati tutti noi, la curva dei contagi non accenna minimamente a diminuire e oscilla vistosamente con effetti da cardiopalma. L’Italia si ricolora arlecchinescamente in zone rosse gialle ed arancione, e per indorare la pillola è stata fatta intravedere la possibile istituzione di zone bianche, dove tutto è permesso. Ma l’annuncio di un nuovo reiterato lockdown si accompagna dal manifestarsi dei primi sintomi di claustrofobia.

I non garantiti sono allo stremo

Questi si vanno ad aggiungersi alla crisi sanitaria e alla situazione economica. La forbice fra i garantiti ed i non garantiti aumenta ogni giorno di più e fra questi ultimi l’esasperazione e la necessità di ritornare alle ordinarie occupazioni, fosse anche un lavoro in nero, alimenta le teorie più strane e complottiste.
Non parliamo poi delle sorti della scuola. Insomma la rabbia contenuta e l’insofferenza montano come le chiare degli uovi sbattuti ( o uova sbattute, se vi aggrada di più).

Lockdown insopportabile
L’anno scorso quando il microbo cominciò a manifestarsi in questi tempi e ci fu la prima clausura ( lockdown questo significa = chiuso dentro) con la prima Pasqua e Pasquetta saltata, avendo fiducia nelle superiori risorse tecnologiche, umane e strumentali rispetto alle precedenti epidemie storiche, la affrontammo con coraggio cantando dai balconi e scrivendo dappertutto che sarebbe andato tutto bene. E così sembrava in estate. TUTTI eravamo convinti dello scampato pericolo, giornalisti, politici, economisti e virologi.

Non è andato tutto bene per niente

Invece non è andato bene per niente e quando si è presentata la seconda ondata si è scoperto che tutti l’avevano prevista ( come quelli che per cautelarsi, già stanno invocando la terza ondata) inondando con un profluvio di accuse sui giovani che avevano fatto la movida, su chi aveva aperto le balere, sul governo che aveva perso inutilmente tempo eccetera e poi l’assurdo balletto sulla riapertura scolastica, mentre la pandemia diventava un format televisivo con tanto di esperti che dissertavano su tutto.

Il ” Sereno Natale”

Purtroppo le cifre erano quelle devastanti e di fronte ad esse per assicurarci un “Sereno Natale” bisognava sottostare alle nuove imposizioni cautelative. Il sereno Natale senza la Messa di Mezzanotte e anche Capodanno senza veglione in rispettoso rispetto delle regole c’è stato, ma all’orizzonte, come alla vedetta di Colombo non appare niente.
Allora per prepararci ad un festoso martedì grasso si preparano nuove restrizioni. Ma qui cominciano i primi tenui segnali di insofferenza.

I segnali di insofferenza

Già nei giorni pre natalizi era esplosa la voglia della gente di riappropriarsi nelle strade affollando i corsi principali delle città, subito redarguiti per questo.

Trascorsa tranquilla lì Epifania che ci ha lasciato ancora la Pandemia, il 9 gennaio tocca registrare un segnale di svolta, una prima manifestazione di insofferenza sociale che cova negli animi, specie fra i giovani.

Lucca
A Lucca nei pressi della Porta dei Borghi c’è stata una festa spontanea in strada, con canti e balli senza alcuna distanza di sicurezza e in molti casi senza mascherina, . Lì dei ragazzi hanno messo della musica cominciando a ballare raccogliendo in pochissimo tempo molti proseliti, più di un centinaio finchè non sono intervenute le forze dell’ordine a sciogliere l’assembramento.

Milano

A Milano invece c’è stata una festa di giovani in un appartamento affittato in un residence nel centro di Milano, scrive Repubblica. Età fra i 15 e i 23 anni. Le forze dell’ordine sono state allertate dagli altri ospiti della struttura per la musica alta e le urla. Al loro arrivo sono fuggiti tutti tranne a riprendere la festa quando la polizia è andata via.

Catania

A Catania, Piazza Currò, Ostello della gioventù, centinaia di giovani si sono riuniti per bere e schiamazzare. Molti non indossavano neppure le mascherine e. Proprio ieri il presidente della Regione Sicilia aveva chiesto al ministro Speranza di fare la Sicilia zona arancione per l’impennata consistente dei contagi degli ultimi giorni.

Livorno

A Livorno circa trecento persone fra le 18 e le 22, anche qui molti senza mascherine, hanno consumato l’aperitivo senza preoccuparsi delle più elementari norme anti contagio da Covid, ammucchiandosi nella zona di via Cambini, dove ci sono diversi locali per l’aperitivo.

Parma

E per chiudere a Parma c’è stato un reply della scazzottata del Pincio a Roma. Nella città parmense, nel pomeriggio di sabato in pieno centro c’è stata una rissa iniziata fra due ragazzi e come nei film allargata via via sempre a più soggetti fino a coinvolgere una cinquantina di persone. Mentre si svolgeva la rissa, molte altre persone gridavano incitamenti per le varie fazioni riprendendo il tutto con i telefonini.

Napoli

Intanto la Campania ha già esaurito le dose di vaccino assegnatele ed è una delle Regioni che più immediatamente ha risposto all’esigenza di procurarsi una sinecura contro il virus, senza eclatanti contrasti con i no vax, medici obiettori e terrapiattisti.

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